Perché rossodirobbia? Perche rosso è il colore della vita

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Corsi individuali e per piccoli gruppi a richiesta.

mercoledì 11 gennaio 2012

Aggiornamento: tinture di ottobre, novembre e dicembre 2011

Il fatto che quelli trascorsi siano stati mesi di intenso lavoro si capisce dal numero esiguo di tinture che abbiamo provato... Poche, ma buone! Soprattutto le galle di quercia e la robbia selvatica: che soddisfazione vedere uscire splendidi colori da materiali tanto umili! Le galle sono in abbondanza sulle querce e non serve mordenzare perché contengono tannino. Ma che cosa sono? Sono delle neoformazioni legnose causate dalla puntura di alcuni parassiti delle roverelle (ho semplificato: per approfondimenti fate una ricerca con "galle" o "cipinidi" su internet): sono molto leggere ma hanno un potere tintorio alto. Escludendo la tintura con le galle, tutti gli altri esperimenti sono stati condotti su filati e tessuti mordenzati con allume e cremortartaro o allume e soda Solvay. Sul sito www.colorinaturali.com abbiamo pubblicato il nome scientifico delle piante e la loro localizzazione.
castagno, ricci
 ligustro, bacche
reseda (tintura insolita per questo periodo, causa il clima impazzito-la reseda fiorisce in maggio-giugno!-)
 le mille sfumature della buccia di cipolla dorata
 bucce di cipolla rossa
radice di robbia selvatica (la mia preferita)
 galle di roverella
 
baccelli di carrubo

martedì 10 gennaio 2012

Tingere con la robbia selvatica (Rubia Peregrina)

Finalmente! E' arrivata la stagione della raccolta della robbia selvatica e io non ho perso tempo! In un'assolata giornata attorno al solstizio d'inverno, durante la pausa pranzo mi sono recata su una collinetta vicina a dove lavoro e ne ho trovata un sacco e bella grossa! 
Naturalmente non l'ho raccolta tutta, altrimenti i prossimi anni cosa raccolgo??? E poi è sempre buona cosa non far piazza pulita delle piante che decidiamo di raccogliere (e attenzione a quelle protette!). Della robbia si raccolgono le radici più grosse: lasciate perdere quei piccoli filamenti da pochi millimetri e prendete solo le radici da mezzo cm in su.
Nella foto sopra si vede un bel rizoma rosso spuntare dalla terra (è sfocata perché molto ingrandita).

Eccola! E come dicevo, si tengono solo le parti più grosse e si eliminano i filamenti. A questo punto la si pulisce ben bene dalla terra e la si può utilizzare subito previa pulizia dai residui di terra e spezzettamento. Io ho preferito farla seccare per ca. 10 giorni in un sacchetto di carta, all'aria aperta ma all'ombra. Poi l'ho sciacquata delicatamente per mandar via i residui di terra, l'ho pesata e poi l'ho tagliata in pezzi piccoli piccoli. Ho fatto macerare per due giorni e poi ho tinto della pura lana merinos in proporzione del 300% sul peso del filato asciutto, ovvero 3 parti di robbia per 1 di lana. La lana è stata preventivamente mordenzata con allume di rocca e cremortartaro, come spiegato nel post "la mordenzatura" in questo blog. A questo punto a voi la scelta: potete filtrare o meno il bagno, a seconda dell'intensità del colore che volete ottenere. Io ho scelto di non filtrare ed ho ottenuto un bellissimo rosso mattone... poi però sciacquar via i pezzettini di radice è stata un po' un'impresa! La lana ha cotto insieme alla radice per ca. 2 ore e mezza a temperatura bassa (al di sotto dei 70°C). Se volete velocizzare la tintura, potete mantenere una temperatura più alta (ma mai 100°C per la lana, mi raccomando!) ma il tono vi verrà più aranciato. Insomma... filtrando o meno il bagno e modificando la temperatura e i tempi, con la robbia otterrete un sacco di tonalità tutte bellissime!
... le matassine stese ad asciugare... 
 .. ed eccole asciutte: da sinistra a destra primo, secondo e terzo bagno.
Con quel poco di radice che ho raccolto, per ora ho fatto tre bagni... ma l'acqua è ancora bella rossa! Che dite, faccio il quarto...????