Perché rossodirobbia? Perche rosso è il colore della vita

Per informazioni sui prodotti: Michela Pasini tel. 3280709687 (anche whatsapp); mail michelapasini@libero.it; fb Michela Pasini (Rosso di Robbia).

Corsi individuali e per piccoli gruppi a richiesta.

giovedì 9 settembre 2010

Cappottino giallo

Questo è un cappottino fatto da me ma con lana già tinta.
Cara Vale, eccoti subito accontentata... figurati se non lo avevo già fotografato! E c'è anche l'icona!

mercoledì 8 settembre 2010

Ricordi di un’estate colorata…

… iniziata con la manifestazione svoltasi a Santarcangelo di Romagna domenica 6 giugno. Oltre alle Associazioni di volontariato c’eravamo anche noi, le knit-girls che ogni giovedì sera si incontrano presso il Caffè Assenzio in Via Bilancioni a Rimini (si accettano nuovi adepti – e non è necessario saper fare nulla perché qui si può anche imparare, non solo bere la tisana). In bella vista sul banco manufatti tinti con colori naturali e non, lane, piante essiccate e – perché no? – una bella pentola con dentro lana e bacche di ginepro (che danno un giallo bellissimo!).



La bancarella a Pian di Stantino, magnifico luogo in quel di Tredozio (www.agriturismopiandistantino.it). In occasione dell’annuale festa svoltasi il 4 luglio, quest’anno dedicata anche all’arte e all’artigianato, è stata tosata in diretta una pecora e poi la lana è stata tinta da me con noci verdi intere appena raccolte. Naturalmente la lana andrebbe lavata prima di esser tinta ma in questo caso ho eliminato un passaggio (anzi, svariati) e devo dire che il risultato è ottimo.


Poi c’è stata l’esperienza alla festa dei Giovani di Modigliana il 17 luglio con la bancarella “precaria”, cioè tenuta in piedi letteralmente col fil di ferro.

E in agosto, l’8 e il 9, l’attesa festa medievale di Petrella Guidi nell’Alta Valmarecchia, luogo semplicemente magnifico. Devo dire che qui ho dato il meglio di me (per ora) con sciarpe, lane, maglie, camice, il tutto tinto con colori naturali. E, dulcis in fundo, ho fatto una piccola dimostrazione di tintura con le bacche di sambuco che mi hanno dato, su cotone, un bellissimo colore grigio-azzurro. Un’esperienza unica, anche perché tutti gli espositori, me compresa, erano vestiti in abiti medievali…




… e chissà che l’autunno non riservi altre sorprese…

In onore al titolo di questo blog parliamo subito della "rubia tinctorum", la regina delle piante tintorie.

E’ questo il nome scientifico della piantina tanto diffusa quanto misconosciuta ai più. Diffusa dove?!? Le nostre campagne, nei luoghi freschi e ombrosi, sono letteralmente invase dalla robbia selvatica! Ma attenzione: non è da confondersi con la tinctorum che è coltivata. Le radici della robbia selvatica tingono comunque, provare per credere.

robbia tintòria o domestica (Rubia tinctorum L.)

robbia selvatica (Rubia peregrina L.)

 E’ facile da coltivare ma ottenere il colore dalle sue radici richiede una certa pazienza. Con le radici di rubia ho tinto della bellissima lana merinos australiana che poi è diventata un caldo cappottino che la scorsa stagione avevo sempre indosso. Del resto, secondo alcuni storici, il rosso vivo dei costumi militari dei soldati romani era proprio ottenuto dalle radici di rubia. Addirittura pensate che negli scavi archeologici di una tintoria pompeiana ne è stata trovata un po’ in un flacone! Come potevo allora io non utilizzarla?

radici di robbia selvatica (Rubia peregrina L.)

 tintura naturale della lana con radici di robbia domestica (Rubia tinctorum L.)

seta tinta con radici di robbia domestica (Rubia tinctorum L.)

lana merinos tinta con radici di robbia domestica (Rubia tinctorum L.) - creazione di Michela Pasini

Ma come si fa a tingere? La risposta nelle prossime puntate!

Perché rossodirobbia? Perché il rosso è il colore della vita


Mi appassiona tutto ciò che è creatività e originalità, arte e artigianato: credo nel recupero delle tradizioni, soprattutto quelle della nostra bellissima terra, la Romagna solatìa di pascoliana memoria. Ma ciò non mi limita perché amo spaziare per ogni dove alla ricerca di qualcosa di bello e appagante, sia esso un paesaggio sardo o un ricamo ungherese.




Desidero condividere queste passioni con il maggior numero di persone possibile: per questo invito chiunque passi di qua – per questo blog, intendo – a lasciare un commento, a fare una segnalazione, a porre una domanda, a testimoniare un’esperienza creativa e artistica: sarà il benvenuto!